L’infedeltà coniugale si è inasprita con i mesi di lockdown tant’è che gli avvocati divorzisti e specializzati in diritto familiare hanno parlato di incrementi del 60% di rotture coniugali.
Il motivo risiede nel fatto per cui la costrizione per molte ore nelle quattro mura di casa ha reso quasi impossibile condurre una seconda vita segreta e, quindi, le prove dell’infedeltà sono venute a galla molto più facilmente del solito.
Ovviamente lo stress causato ai matrimoni dai periodi di chiusura delle attività e di coprifuoco obbligatorio si è tradotto in un incremento di divorzi anche molto dolorosi e problematici.
Proprio per questo abbiamo contattato un popolare investigatore privato a Roma dell’agenzia Atlantica Investigazioni per capire come comportarsi e quali sono gli errori da evitare per gestire questa dolorosa situazione.
La lucidità necessaria per non commettere “sciocchezze”
Per prima cosa è necessario evitare reazioni irrazionali e rabbiose, dettate dalla frustrazione per l’amara scoperta. Nonostante si tratti di una fase molto dolorosa per chi ne esce tradito è necessario riportare la calma e agire con raziocinio.
Questo lo suggeriamo perché qualsiasi azione intrapresa senza una riflessione sulle conseguenze potrebbe essere utilizzata contro di noi dinanzi ad un giudice.
Il tradimento è sicuramente un fattore che scagiona il tradito e che lo pone in una migliore condizione in sede di divorzio ma solo se questo saprà giocare con saggezza le proprie carte.
La prova inconfutabile dell’avvenuto tradimento
Per portare il divorzio dinanzi al giudice ci vuole una prova ma questa non consiste nell’aver sbirciato il telefonino del traditore. Anzi, tutt’altro.
Quando il coniuge tradito viola la privacy del traditore dovrà esso stesso pagare le proprie colpe per cui vanno sempre evitati screen di conversazioni private, che siano esse trasmesse via mail o messaggistica.
Piuttosto è opportuno contattare l’investigatore privato che fornirà prove tali per cui verrà chiamato come testimone oculare dell’avvenuto tradimento.
Il fai da te che potrebbe ribaltare la situazione
La giurisprudenza italiana, infatti, ammette quasi esclusivamente le testimonianze di chi ha presenziato visivamente al fatto contestato e l’investigatore privato non viene chiamato per fornire prove fotografiche o video.
Al contrario egli interviene proprio in qualità di testimone ma con il vantaggio di esser preparato sul funzionamento della legge. Inoltre egli conosce i limiti e le caratteristiche del diritto riguardante il divorzio e agisce in modo tale da tutelare esclusivamente il diritto del cliente.
Sa che talune prove fotografiche possono avere un valore nullo, specie se il traditore afferma di non poter essere riconosciuto in esse.
L’investigatore privato, quindi, è un testimone che gode di credibilità e affidabilità visto il suo operato professionale e, in quanto tale, è una risorsa importante per far valere le proprie ragioni in sede di divorzio.
Egli avviserà il cliente di non seguire il traditore, di non pedinarlo e, soprattutto, di non creare situazioni di colpa come stalking, minacce, danni e altre reazioni furibonde dettate dall’orgoglio ferito.
I matrimoni, purtroppo, giungono ad una fine più spesso di quanto si creda
Nei casi in cui ci sono di mezzo dei figli che non hanno alcuna colpa è necessario affidarsi a professionisti qualificati per evitare loro inutili sofferenze.
L’unico modo per affrontarli al meglio è quello di pensare subito a prenderci cura di noi stessi e delle persone che potrebbero uscire ferite da questa situazione. Per far valere i diritti del tradito è fondamentale agire con saggezza e tramite l’aiuto di figure professionali apposite a cui delegare tutte le mosse da compiere.